Il momento cruciale che stiamo vivendo, pone davanti a tante domande.
Che tipo di umanità verrà partorita, dopo le settimane (o mesi?) di isolamento? Chi saremo diventati, quando questo incubo finirà?
Sarà un’umanità più consapevole, o il virus ci sembrerà solo un terribile incidente di percorso? Nulla mi appare più casuale, le coincidenze non esistono.
Mi sto convincendo ogni giorno di più che esista una connessione profonda tra il virus che uccide i corpi, e l’individualismo che separa le anime.
Forse la Natura, che agisce in base a un suo codice per noi apparentemente indecifrabile, ci ha dato soltanto un segnale.
Fermatevi adesso!
Ascoltatevi dentro!
Rivedete il vostro modo di relazionarvi al creato e agli altri!
Le conseguenze di questo isolamento forzato, ci stanno mettendo davanti ai nostri personali mostri, quelli che normalmente non vediamo perché abbiamo troppo da fare…rivediamo i nostri limiti, la nostra fragilità di esseri umani, che fino a qualche settimana fa si credevano padroni della Terra.
Nello stesso tempo abbiamo davanti agli occhi l’eroismo di chi non si arrende, di chi si infetta per salvare altre vite, di chi semplicemente riscopre quel senso smarrito di comunità, dove ogni piccolo gesto può davvero influire sul mondo.
Da questa prospettiva, la Rete non è solo un modo per accorciare le distanze o farci compagnia, ma può rivelarsi un bug incontrollabile del sistema.
Forse, una delle cose che ci insegna questo momento è che non possiamo più permetterci di essere banali.
Prometto a me stesso che utilizzerò questo tempo nel miglior modo possibile, come se fosse un regalo inaspettato, una piantina da coltivare ogni giorno contro la paura, in totale assenza del superfluo. Continuerò a pensare anche a voi che mi seguite ogni giorno con tanto affetto, vi racconterò altre storie, leggerò qualche poesia, e magari nel frattempo riuscirò a porre le basi per un nuovo disco, con tante nuove canzoni, alcune nel cassetto, altre appena sfornate. Abbiate cura di voi!