Il nuovo disco ‘Dalle tenebre alle luce’ di Simone Cristicchi, dal 14 giugno il CD e dal 5 luglio in Vinile. PREORDER Dalle Tenebre alla Luce di Simone Cristicchi Dueffel Music / Ada Music Italia.
Le canzoni che ho qui raccolto raccontano la mia vita in questi anni, i miei cambiamenti, la mia personale evoluzione. Sono il mio sguardo ancora stupito.
Il mio luminoso occhio sul mondo.
La mia piccola firma di luce nell’oscurità.
Simone Cristicchi, 31 maggio 2024
LYRICS / TESTI
IL CLANDESTINO
Simone Cristicchi feat Maurizio Filardo
(Testo: Simone Cristicchi / Musica: Maurizio Filardo)
Ho camminato così tanto nell’oscurità
che ora la luce del giorno non so che effetto fa
sono un destino in mezzo a tanti di questa città
ma dentro il cuore c’è un segreto che nessuno sa
Sono l’uomo che ti passa accanto
il rumore del traffico di sottofondo
sono freddo e pioggia sull’asfalto
quella pace che torna dopo avere pianto, io
cambio pelle, cambio le mie impronte
come la vipera, il lupo e il camaleonte
nello specchio il riflesso di quello che sembro: un clandestino.
Io che ogni giorno rinasco e difendo il mio posto nel mondo
e ritrovo un frammento di me in ogni sguardo che incontro
il sorriso che ho perso e il coraggio di crederci ancora, ancora
anche quando la vita ha smarrito il suo senso
anche se le certezze mi crollano addosso
abbandono il passato alle spalle e cammino nel vento,
senza neanche un rimpianto
sono quel che sono: un clandestino.
Solo un clandestino, io
Sono un clandestino, sono un clandestino.
Sono l’uomo della porta accanto
il rumore del clacson al semaforo rosso
sono io lo sconosciuto a fianco
mentre chiedi al bancone un’altra doppio-malto, io
cambio casa, cambio l’orizzonte
come cambiano i limiti della mia mente
nello specchio il riflesso di quello che sono: un clandestino.
Io che ogni giorno rinasco e difendo il mio posto nel mondo
e ritrovo un frammento di me in ogni sguardo che incontro
il sorriso che ho perso e il coraggio di crederci ancora, ancora
anche quando la vita ha smarrito il suo senso
anche se le certezze mi crollano addosso
abbandono il passato alle spalle e cammino nel vento,
senza neanche un rimpianto
sono quel che sono: un clandestino.
Solo un clandestino.
CERCO UNA PAROLA
(Testo e Musica: Simone Cristicchi)
Cerco una parola, solo una parola, cerco una parola, una parola sola.
Cerco una parola, solo una parola, cerco una parola, una parola ancora.
Cerco una parola potente, che abbracci il creato e protegga la gente.
una parola piccola, forte come un gigante capace di spostare persino le montagne
scagliata come freccia sul frastuono del niente che generi il futuro e partorisca il presente
una parola davvero importante che sia detta una volta e scolpita per sempre.
Cerco una parola, solo una parola, cerco una parola, una parola sola.
Cerco una parola, solo una parola, cerco una parola, una parola ancora.
Cerco la parola perfetta che sia l’unica degna di essere detta
una parola in grado di riempire ogni vuoto che scuota le coscienze come un terremoto
una parola chiave che apra tutte le porte parola “madre” che contenga tutte le altre
una parola che vinca ogni guerra, sacra come il silenzio, saggia come la Terra.
Cerco una parola, solo una parola, cerco una parola, una parola sola.
Cerco una parola, solo una parola, cerco una parola
Una parola seme di rivoluzione su cui poter fondare un’altra religione
una parola contro ogni violenza che voli sull’oceano dell’indifferenza
Una parola talmente importante che l’ascolti una volta e la ricordi per sempre
una parola che non cambi col tempo che superi lo spazio e che viva in eterno.
Cerco una parola, solo una parola, cerco una parola, una parola sola.
Cerco una parola, solo una parola, cerco una parola, una parola ancora.
Una parola sola
Cerco una parola soltanto
che porti sulle spalle tutto il peso del mondo
da sussurrare come fosse una preghiera
da accendere nel buio come una candela
una parola che si faccia frequenza
che vada oltre gli schemi ed ogni resistenza
una parola che difenda i diritti
una parola sola, che valga per tutti.
CADE
(Testo e Musica: Simone Cristicchi)
Cadono le stelle dal cielo come cade la neve
cadono le foglie dai rami e la pioggia dalle nuvole
cade l’alleanza, cade l’ultima speranza di pace
come cade il quadro nella stanza e cade senza un perché
Se non c’è niente al mondo che non venga giù
prova a restare in piedi, a non cadere tu
All’universo, lo sai, non gli importa di noi
Scendono le lacrime dagli occhi come cadono i fulmini
cadono gli accordi tra i i governi, come crollano gli argini
cadono le braccia per terra e le mele dagli alberi
e se tutto cade, allora dimmi, cosa resta di noi?
Se non c’è niente al mondo che non venga giù
prova a restare in piedi, a non cadere tu
All’universo, lo sai, non gli importa di noi
Se non c’è niente al mondo che non venga giù
prova a restare in piedi, a non cadere tu
All’universo, lo sai, non gli importa di noi
LE POCHE COSE CHE CONTANO
Simone Cristicchi feat Amara
(Testo: Simone Cristicchi / Amara – Musica: Simone Cristicchi / Amara)
Ti sei mai guardato dentro?
Ti sei mai chiesto del tuo desiderio profondo?
La nostalgia che si nasconde dentro te,
Che cosa ti abita?
È l’infinita pazienza di ricominciare,
è il coraggio di scegliere da che parte stare,
è una ferita che diventa feritoia,
è una matita spezzata che colora ancora.
La meraviglia negli occhi quando ti fermi a guardare
la sconfinata bellezza di un piccolo fiore.
Sono le poche cose che contano
sono le poche cose che servono
quelle poche cose che restano
sono le poche cose che contano
È la fatica e la forza di chi sa perdonare.
È la fragilità che ti rende migliore.
È l’umiltà di chi non ha mai smesso di imparare,
di chi sacrifica tutto in nome dell’amore.
La fedeltà di chi crede che non è finita,
la dignità di portare avanti la vita.
Sono le poche cose che contano
sono le poche cose che servono
quelle poche cose che restano
sono le poche cose che contano
Noi siamo il senso, la ragione, il motivo, la destinazione,
noi siamo il dubbio, l’incertezza, la verità, la consapevolezza,
noi siamo tutto e siamo niente.
Siamo il futuro, il passato, il presente,
siamo una goccia nell’oceano del tempo,
l’intero universo in un solo frammento.
Siamo le poche cose che contano
Quelle poche cose che restano
Sono le poche cose che contano.
Quelle poche cose che restano
Noi, siamo le poche cose che contano
UN ALTRO NOI
(Testo: Simone Cristicchi / Musica: Simone Cristicchi e Francesco Musacco)
Io mi perdo fra le nuvole e tu che stendi i panni al sole
Io che inseguo le lucertole e tu che annaffi le tue rose
Io ripasso un mio monologo e tu che cerchi ispirazione
io che regolo il microfono e tu che scrivi una canzone
Costruiremo un aquilone per volare sopra ogni difficoltà
Correremo a piedi nudi sopra la paura quando arriverà
scriveremo un dizionario nuovo ed ogni equivoco si chiarirà
soffieremo contro il temporale, e il cielo azzurro tornerà
Io collezionista di attimi e tu la maga dei liquori
Io il gigante in mezzo agli alberi e tu la fata degli gnomi
Tu perfetta in ogni atomo e io ti studio al microscopio
tu grande come l’oceano e io che ti attraverso a nuoto
Costruiremo un’aquilone per volare via dalla normalità
Correremo a piedi nudi intrappolati nella nostra libertà
scriveremo sulla sabbia una poesia che il mare non cancellerà
soffieremo candeline anche se il tempo non trascorrerà
scriveremo sulla sabbia una poesia che il mare non cancellerà
soffieremo candeline, anche se il tempo non trascorrerà
Io ti cerco con la mano e tu mi accarezzi con il piede
Io ti abbraccio e non ti lascio più e poi ci addormentiamo insieme
e ogni volta che ti sveglierai il mondo apparirà diverso
perché non esiste un altro noi
un altro noi nell’universo.
CREDO
Simone Cristicchi feat Francesco Musacco (Piano)
(Testo: Simone Cristicchi / Musica: Francesco Musacco)
Credo nello sguardo della Gioconda, e nei disegni dei bambini, nell’odore dei panni stesi e in quello delle mani di mia madre.
Credo che quando la barbarie diventa normalità, la tenerezza sia l’unica insurrezione.
Credo che la vera gioia sia riuscire a sentirsi parte di un panorama incantevole, pur non essendo altro che un minuscolo granello di sabbia.
Credo che la lingua di Dio sia il silenzio, e il suo corpo la Natura.
Credo alla potenza del soffione, quel piccolo fiore selvatico che cresce ostinato tra le pieghe dell’asfalto, e anche in mezzo a mille difficoltà riesce comunque a farcela.
Credo che chi non vive il presente sarà sempre imperfetto, anche da trapassato, perché la vera sfida è debuttare ogni giorno: tutto il resto è repertorio.
Credo che chi ha bisogno di nemici non sia in pace con sé stesso.
Credo nel pesce fuor d’acqua perché è l’unico che poi si è evoluto.
Credo che non sia la bellezza che salverà il mondo, ma siamo noi che dobbiamo salvare la bellezza.
Credo che alla fine del nostro viaggio non ci sarà chiesto: chi sei stato, quanti soldi hai guadagnato o quale posizione sociale hai raggiunto
ma quanto amore, quanta bellezza c’è in più dopo il tuo passaggio su questa terra.
Credo che lo scopo principale di ogni essere umano sia dare alla luce sé stesso e che la vita sia Resurrezione, togliere le condizioni che ti tengono chiuso dentro a un sepolcro.
Credo che non ci sia peggior peccato che non stupirsi più di niente.
E che tutta la scienza e l’intelligenza del mondo, resti muta e si inchini davanti a questo grande mistero in cui tutti siamo immersi, al miracolo di questa vita che va avanti, nonostante tutto non si ferma, che si trasforma ogni secondo, e tutto quello che non sappiamo e non capiremo mai, tutto il resto… lo chiederemo agli alberi.
SETTE MILIARDI DI FELICITA’
(Testo e Musica: Simone Cristicchi)
Felicità è la parola più liquida al mondo
c’è gente che passa la vita inseguendola e appena la trova lei già se ne va.
C’è chi la incontra in un corso di meditazione
la pace interiore, l’illuminazione, chi dentro a uno stadio o al bancone di un bar
Ci sono sette miliardi di mondi diversi ed ognuno contiene infiniti universi
sette miliardi di tipi di felicità
Io sono felice soltanto se vedo gente felice intorno a me
sono felice soltanto se vedo gente felice come me
Yeoh bentornata felicità
io che aspettavo da un’eternità di scoprire la formula magica
Yeoh sei come un vento di libertà
l’incontenibile gioia che dà l’alba di una rinascita.
Nao existe tristeza que suporte tanta alegria
Felicità la intravedi se vivi il presente
che sia in solitudine o in mezzo alla gente, in un monastero o una grande città
Felicità è un tema a libera interpretazione
perché non esiste una definizione che sia patrimonio dell’umanità
Ci sono sette miliardi di storie distanti
anche se diverse, comunque importanti
sette miliardi di tipi di felicità
Io sono felice soltanto se vedo gente felice intorno a me
sono felice soltanto se vedo gente felice come me
Yeoh bentornata felicità
io che aspettavo da un’eternità di scoprire la formula magica
Yeoh sei come un vento di libertà
l’incontenibile gioia che dà l’alba di una rinascita
Yeoh bentornata felicità … Yeoh una formula magica, magica
Yeoh bentornata felicità … Yeoh l’alba di una rinascita
Ci sono sette miliardi di mondi diversi
ed ognuno contiene infiniti universi, sette miliardi di tipi di felicità
Ci sono sette miliardi di storie distanti
anche se diverse, comunque importanti, sette miliardi di tipi di felicità
Io sono felice soltanto se vedo gente felice intorno a me
sono felice soltanto se vedo gente felice come me
sono felice soltanto se vedo gente felice intorno a me
sono felice soltanto se vedo gente felice come me.
I TUOI OCCHI
(Testo e Musica: Simone Cristicchi)
Vorrei stare nei tuoi occhi per vedere quel che vedi
abitare nel tuo sguardo, decifrare i suoi misteri
sono codici segreti che nessuno ha mai capito
nella luce dei tuoi occhi s’intravede l’infinito
Occhi punte di diamante, come fari all’orizzonte
come due candele accese, occhi sacri come chiese
Occhi da baciare mentre dormi
da asciugare quando piangi
da arrivare in cima al mondo solo per guardarli
occhi che mi passano attraverso, come schegge di universo
I tuoi occhi…
Vorrei prendere i tuoi occhi e portarli via lontano
ai confini della terra o dentro al palmo della mano
occhi pieni di domani e delle vite che hai vissuto
come carte dei tarocchi per conoscere il futuro
Occhi da seguire come stelle
da tatuare sulla pelle
occhi liberi e leggeri come due farfalle
occhi, fedi da portare al dito
che non mi hanno mai tradito
I tuoi occhi… I tuoi occhi…
Vorrei stare nei tuoi occhi per vedere quel che vedi
abitare nel tuo sguardo, decifrare i suoi misteri
TORNASOLE
(Testo: Simone Cristicchi e Nicola Brunialti / Musica: Simone Cristicchi)
Chissà dove vanno a dormire gli aironi
chissà se qualcuno gli rimboccherà le coperte la sera
Chissà dove vanno a cadere le stelle
non so se un bambino le raccoglierà in un desiderio
E tu chissà dove sei
dall’altra parte del cielo o nascosta alla fine di un arcobaleno
E tu chissà dove sei
in un abbraccio d’amore o tra i petali di un nuovo fiore
nella luce abbagliante di un raggio di sole, di sole.
Chissà che disegni avrà fatto il destino per noi
se qualcuno li correggerà con la sua gomma
chissà come fanno a volar gli aquiloni nel vento
attaccati a quel filo sottile sull’infinito
E tu chissà dove sei
dall’altra parte del cielo o nei sette colori dell’arcobaleno
E tu chissà dove sei
una conchiglia nel mare
il profumo di un piccolo fiore
sarai luce, silenzio e calore, sole
E tu chissà dove sei
in un abbraccio d’amore o tra i petali di un nuovo fiore
nella luce abbagliante di un raggio di sole
ACCADE
(Testo e Musica di Amara – con Poesia “L’ultima lezione” di Marco Guzzi)
Che cosa accade quando mi guardo e non riconosco lo sguardo che ho indosso
Che cosa accade quando mi perdo in quei momenti, nei miei silenzi
che cosa mi manca, cosa mi manca davvero
forse ho solo bisogno di lasciarmi andare bisogno di pace, bisogno d’amore.
E accorgermi che vivere è tutto quello che ora non so esprimere, decidere
è l’equilibrio che mi manca
è piangere e sorridere della paura di sentirmi fragile, inutile…
Non rifiutare la tua paura.
Non rifiutare la tua meschinità e il tuo orgoglio,
Il senso pungente della tua inferiorità e la percezione di una superiorità
Che giudica e pone sotto o sopra le persone
In base a scale di giudizio inflessibili e crudeli.
Tu non giudicare il tuo giudizio, non condannarti.
Non rifiutare quell’ombra che odi dentro di te,
Né quell’altra che la odia, non separarti da niente.
Non rifiutare l’amarezza della prima mattina
Né il tuo peccato più frequente.
Lascia che io ti dilati: tu
Contieni, accogli, accetta, risana.
Guarda con dolcezza la tua avidità di bambino defraudato.
Guarda con amore la tua arroganza, la tua chiusura.
Guarda alle tue piccolezze come guarda una madre
Al figlio che agita i pugnetti per respingerla piangendo.
Così amerai il tuo assassino e pregherai per lui.
Guarderai con dolcezza il persecutore, chi ti esclude crudelmente,
Chi ti umiliò e ti sconfisse, senza nemmeno riconoscerti.
Non rifiutare niente. Non giudicare. Non condannarti.
Resta uno, unanime, un’anima indivisa. Resta coerente.
Non resistere al male. Non raddoppiarlo. Fattene madre.
Fattene intermediario, medico.
Fattene carico.
E cura.
Allora la misericordia lo scioglierà nel tuo cuore,
Perché è sempre un rifiuto che alimenta il fuoco distruttivo.
Mentre l’accettazione scioglie il ghiaccio e unge le ferite.
E non rifiutare nemmeno il tuo rifiuto. Non ti accanire.
Giocaci piuttosto, cantagli una canzone, fanne una storia,
E lo vedrai sfumare quanto meno ti ci contrapponi.
Comprendi questa mia lezione?
Vuoi questo mio cuore che non nega?
Vuoi conoscere il mio divino amore?
Vuoi la perfezione?
E’ tutta qui, in queste braccia, comunque aperte, anche se mi uccidi.
DALLE TENEBRE ALLA LUCE
(Testo: Simone Cristicchi / Musica: Simone Cristicchi e Francesco Musacco)
Nel lungo viaggio dalle tenebre alla luce ho attraversato dubbi e terre desolate
seguendo traiettorie sconosciute perdendo la mia essenza chissà dove.La vetta è solo l’altra faccia dell’abisso per sprofondarci dentro basta solo un passo
ma quando ero sul punto di precipitare mi camminavi accanto senza far rumore
E ho cercato di raggiungerti ovunque senza riuscire a possederti mai
nella perfezione dei dettagli e nelle coincidenze
Ho provato a vivere nel mondo senza dovergli appartenere mai
evitando la mediocrità e le inutili apparenze
Se il buio è solo allontanarsi dalla luce nel mare del silenzio sento la tua voce
se tutto si trasforma e nulla muore dal seme che marcisce nasce il nuovo fiore
E ho imparato a riconoscerti ovunque senza riuscire ad afferrarti mai
e ho capito che non c’è distanza né separazione
Ho imparato ad essere nel mondo senza per questo appartenergli mai
ma ho trovato amore in ogni cellula della creazione
Nel lungo viaggio dalle tenebre alla luce camminerai al mio fianco, senza far rumore.
L’Occhio di Dio (Helix Nebula NGC7293) che appare nella cover di questo album, catturato da Andrea Arbizzi in una tanto attesa notte d’estate, è uno degli esempi più spettacolari di nebulosa planetaria creata da una stella morente.
Un vero e proprio dipinto a colori sulla tela misteriosa dell’universo, dove anche una stella che ha cessato di brillare, lascia nello spazio infinito la sua firma luminosa.
Le stelle ci attraggono da sempre, così come ciò che si nasconde dentro di noi.
La stessa parola ‘desiderio’ (dal latino de-sidera) significa ‘mancanza di stelle’. Ogni volta che desideriamo qualcosa, è come se sentissimo una separazione da una primordiale totalità, una nostalgia delle stelle, di qualcosa di lontano e inaccessibile.